L'estate del 2015 sono
stato a Porto (in italiano Oporto) e ho trovato una città cosmopolita, vibrante,
seducente e piena di vita: completamente diversa da quella che vidi
nel 2006 e soprattutto nel 2001, quando visitai una città bellissima
ma tetra e losca, un deserto urbano devastato da decenni di incuria,
miseria e abbandono. L'anno scorso, quindi, mentre passeggio col naso
all'insù tra i quartieri della Baixa e di Cedofeita,
scopro Praça de Carlos Alberto e penso: hai visto che carini
i portuensi? hanno dedicato una piazza al cantante brasiliano. Poi
però diedi un'occhiata alla statua che vi si erge e mi dissi che no,
non poteva trattarsi del famoso cantante (e nemmeno del calciatore,
che manco conoscevo in quanto non coltivo la plebea passione per il
calcio). E allora chi era questo Carlos Alberto? Il bello di essere
curiosi è che finisci sempre per documentarti.
Ti ricordi il programma di storia di quinta elementare? Bene, allora ricorderai anche lo Statuto Albertino, la prima Costituzione redatta nella nostra penisola, e colui che la promulgò, cioè Carlo Alberto di Savoia. Immagino che ti stia chiedendo per quale ragione nel cuore di Porto, dietro la bellissima Igreja di Carmo e vicino alla rua Miguel Bombarda, la via delle gallerie d'arte, si erga la statua di questo sovrano. È presto detto.
Siamo nel marzo del 1849,
in pieno Risorgimento, all'indomani della prima Guerra
d'Indipendenza, che per le truppe sabaude ebbe un esito nefasto. Dopo
la disfatta contro gli austriaci di Radetzky nella battaglia di
Novara, Carlo Alberto dovette abdicare in favore del figlio Vittorio
Emanuele II e fuggire per l'esilio sotto mentite spoglie. Dopo un
periglioso ed estenuante peregrinare giunse a Porto, ma la notizia del suo arrivo lo precedette: le autorità civili, religiose e
militari, oltre a una gran folla, gli diedero un caloroso benvenuto e
gli fu offerta una sistemazione degna del suo lignaggio ma che lui
umilmente rifiutò. Nella cidade invicta (città mai vinta: così si
definisce Porto perché mai espugnata da esercito nemico) trascorse i
suoi convulsi ultimi tre mesi di vita, divorato da una malattia e
dalle angustie dell'esilio nonostante l'affetto della città, e morì
appena cinquantenne il 28 luglio dello stesso anno. I portuensi,
commossi dal destino avverso del sovrano ospite, manifestarono il
proprio dolore attuando una sorta di lutto cittadino che coinvolse
tutta la popolazione. Il re fu imbalsamato ed esposto nella
cattedrale della città fino a settembre, quando la sua salma fu
traslata a Torino.
Siccome, come ti dicevo,
il bello di essere curiosi è che si finisce sempre per documentarsi,
ho anche scoperto che la statua che campeggia in mezzo alla piazza
non è dedicata né al re né al cantante né al calciatore, ma ai
caduti della Prima Guerra Mondiale. Che c'entrano con il nostro Carlo
Alberto? Niente.
molto interessante, come sempre!
RispondiEliminaMuito obrigado, querida ;-)
EliminaA volte si prendono degli abbagli oppure si presume che......
RispondiEliminaDurante il mio viaggio a Madeira passavo spesso per Rua Dom Carlos primeiro. Ebbene, nella mia presunzione supponevo che fosse dedicata al mai dimenticato Carlo primo d'Asburgo, ultimo imperatore di quella millenaria dinastia, che qui arrivò dopo la disfatta del novembre 1918. Si spense ancora giovane nel 1922 per una banale polmonite. Che carini questi isolani a ricordare il mio ultimo imperatore !!(sono originario delle terre tirolesi a sud delle alpi....) Chiedendo in giro scoprii che la Rua è dedicata sì a Carlo primo, ma di Bragança (figlio di Luigi e di una Savoia, tanto per rimanere in ambito reale). Ma qualcosa li accomuna. Mentre l'Asburgo fu l'ultimo, il Bragança fu il penultimo, tra l'altro assassinato mente stava per attraversare il Tago in barca.