domenica 10 novembre 2013

IL PRIMO SCORCIO DI MILLENNIO - 1


Quando facevo le scuole medie, uno degli incipit preferiti dei meno dotati tra i miei compagni di classe alle prese col tema d'italiano era “alle soglie del duemila”, qualunque fosse l'argomento. Oggi tocca anche a me iniziare con le famigerate soglie del duemila, che da queste parti sono ancor più famigerate perché...

Misi piede in questa città all'alba del terzo millennio (acc! dovevo dire alle soglie del duemila), cioè nell'estate del 2001. Adesso, a dodici anni di distanza, finito il primo decennio, fatta la foto e mandatala a sviluppare da un fotografo piuttosto pelandrone, posso mostrartela descrivendoti i dettagli più vistosi. Il Duemila era arrivato come l'ospite d'onore nel pieno di una festa in cui sono già tutti brilli: la dittatura era ormai un ricordo lontano, benché ancora molto vivo nella memoria nazionale, la democrazia matura e pienamente affermata, ma soprattutto c'era il sorprendente progresso economico degli ultimi due decenni.

Gli anni Ottanta e Novanta infatti avevano iniettato, insieme ai finanziamenti dell'UE, anche dosi massicce di fiducia nel futuro. La crescita del PIL, per circa quindici anni, soprattutto sotto i due mandati del primo ministro Cavaco Silva, l'attuale presidente della Repubblica, fu doppia rispetto agli altri paesi europei. Fenomeno comprensibile soprattutto grazie a due fattori: prima di tutto le democrazie più giovani risalgono più rapidamente la china rispetto a chi è già arrivato; secondo poi, quelli furono decenni di vacche grasse per tutti quanti.

La ciliegina sulla torta fu l'Expo del 1998 a Lisbona, che con le sue architetture ardite e avveniristiche proiettò agli occhi del mondo l'immagine di una città e di una nazione seducenti, sofisticate e in grado di competere con tutto l'Occidente: una presentazione che svecchiò l'immagine polverosa e antiquata del Portogallo e riempì d'orgoglio i portoghesi, nonostante i soliti bastian contrari che sollevarono polemiche per gli investimenti miliardari che, secondo loro, potevano essere utilizzati per contrastare la povertà, ancora largamente diffusa. Ma ancor più dell'Expo e della crescita economica, a spingere al massimo l'ottimismo della nazione fu il contemporaneo ingresso nel club dell'euro. Mal gliene colse.

Lisbona, quando io la vidi la prima volta, era ancora largamente caratterizzata da un'aria decadente e fatiscente, molto più di adesso, e anche Porto, in cui andai nel 2001, non aveva quell'allure d'avanguardia che già nel 2006, quando ci tornai, aveva conquistato; del resto l'intero Portogallo, nonostante gli exploit, era ancora considerato l'ultimo avamposto d'Europa, noto solo presso un pubblico più colto per il fado, per Pessoa e per i Madredeus. Poi sono passati questi dieci anni o poco più, e molte cose sono cambiate, in meglio e in peggio. Soprattutto è cambiata l'attitudine dei portoghesi verso il proprio futuro, spesso secondo me ingiustificatamente. Vuoi sapere cos'è successo? Nel prossimo post te lo dirò.

4 commenti:

  1. Interesting subject, but needs pictures - before and after.

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  2. Anch'io sono stato per la prima volta a Lisbona nell'estate del 2001. E sapevo pochissimo della città, come del Portogallo. Da allora ci sono tornato 5 volte, in diversi anni notando parecchi cambiamenti. Ma quel bellissimo cielo azzurro terso è sempre stata la costante, in ogni stagione, ogni anno che ci sono tornato. Ed è quello che ogni volta mi spinge a ritornarci.

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